La vicenda Amiat

La vicenda Amiat è una piccola storia di corruzione e di onestà in Italia.

Autunno 2006. Raphael Rossi, è vicepresidente dell’Amiat di Torino, blocca l’acquisto di un macchinario inutile dal costo di 4,2 milioni di euro che invece tutti isuoi colleghi e buona parte dei dirigenti dell’azienda vogliono acquistare. Il Presidente insiste molto per questo acquisto. L’azienda prova a dare risposta alle domande che Rossi pone sulle procedure molto anomale di tale acquisto.

Le anomalie per una spesa di quella portata sono:

  1. Aggiudicazione tramite affidamento diretto invece di ricorrere alla via ordinaria della gara d’appalto
  2. Spesa non prevista nel budget aziendale
  3. Acquisto non correlato da sufficiente pianificazione finanziaria sui costi di esercizio del macchinario
  4. La mancanza di esperienze analoghe a quella che ci veniva proposta che quindi inseriva un forte elemento di rischio.

Rossi non ricevendo risposta decide di far verbalizzare le sue contrarietà e questa sua fermezza induce gli altri consiglieri a non approvare a maggioranza come invece si era fatto altre volte.

Autunno 2007. Il presidente dell’azienda passato nel frattempo ad altro incarico, per rimuovere la contrarietà del Rossi, gli propone una tangente. Prima 50.000 € e poi con il tempo si arriva fino a 125.000€.

Immediatamente Rossi contatta il suo legale con il quale concordano di denunciare il tetativo di corruzione. I rischi sono molti, non vi sono ne prove ne testimoni, è la sua parola contro la loro.

Inverno 2007 – estate 2008. Rossi collabora con la Procura della Repubblica di Torino per permettere agli inquirenti di acquisire le prove del reato.

Autunno 2008. Vengono arrestati, l’ex presidente dell’Amiat e tre persone legate alla società che proponeva l’acquisto del macchinario. Gli arrestati vengono poi rilasciati. La Procura definisce il comportamento di Rossi esemplare. La stampa per due giorni da a questa notizia una copertura locale.

Estate 2010. Rossi è l’unico membro del CdA Amiat a non esere rinovato, chiede per mesi che Amiat o la Città si costituiscano parte civile e che lo aiutino con le spese legali che deve sostenere. Per un anno non arriva risposta.

Autunno 2010. Report e altri media raccontano la storia Raphael Rossi e l’isolamento istituzionale cui è sottoposto. Immediatamente il comune di Torino annuncia la costituzione di parte civile dell’Amiat, lo fa con un comunicato rabbioso nel quale curiosamente si “riduce” il reato a turbativa d’asta “dimenticandosi” la corruzione.

Poco dopo alcuni cittadini sensibilizzati di media promuovono una raccolta firme che arriverà anche grazie all’appello di Maco Travaglio a 50.000 firme. Dopo questa raccolta firme il consiglio comunale decide all’unanimità di anticipare le spese legali e di costituirsi parte civile. Ad oggi (maggio 2011) non è stato fatto nulla.

Inverno 2010 – 2011 Parte il processo con l’udienza preliminare nella quale uno degli imputati chiede il patteggiamento ad un anno con condizionale, gli viene concesso e cosi viene condannato a tale pena. Nei miei confronti dagli avvocati dela difesa vengono usate espressioni calunniose “Rossi sguinzagliato dalla procura”.

Primavera 2011. Nasce sponteneamente il movimento dei signori rossi, persone comuni con comportamenti che dovrebbero essere comuni.

27 Commenti a “La vicenda Amiat”

  • Loretta Junck:

    L’ apprezzamento per l’ azione di Raphael Rossi, amministratore pubblico, mi sembra quasi scontato, ma forse non è proprio così… Dovrebbe esserlo in un Paese normale, ma sono da tempo convinta che quello in cui vivo non lo è.
    Voglio quindi esprimere a Raphael Rossi la mia solidarietà e a tutto il gruppo l’augurio che la sua battaglia serva a creare una cultura dell’ eticità dei comportamenti nella pubblica amministrazione, senza la quale la democrazia resta una parola vuota.
    Complimenti anche per la qualità dell’ informazione, significativa e sintetica.
    Continuerò a seguirvi con interesse e partecipazione.

  • aaaaaa:

    A Milano qualche anno fa si e’ scoperto che negli scavi per la costruzione di una residenza venivano smaltiti rifiuti speciali e tossici. Cosa si puo’ fare per prevenire che questa attivita’ criminale accada anche altrove, es. a Torino nelle operedi scavo per il teleriscaldamento, metropolitana, parcheggi, etc.

    E’ strano lo sviluppo di molte attivita’ a prezzi molto bassi, legate al movimento terra, es. vendita di concime, piastrelle distribuite da iperceramica, materiale per pavimentazione giardini e molte altre. E’ possibile controllare che non vengano smaltiti rifiuti tossici in questi processi ?

  • barbara:

    Per favore, parliamo anche di consulenze, quelle donate d’imperio e senza gara di selezione, quelle con contratti fiduciari, guarda caso a fidanzate e figlie, beh! allora!
    Propri in comparti dove piangono miseria, beni culturali, per quelli che iscrivono i consulenti come casi umani. Tutto questo con il danaro della collettività!
    Signor Rossi, questo è l’argomento del momento.

    • Raphael Rossi:

      giusto ancheperchè spesso le consulenze sono un mezzo per “comperare” appoggi, proprio come vere e proprie tangenti.

  • Fiore:

    La CONSULENZA è un mezzo molto comune per mascherare il falso e trasferire fondi ovunque e a chiunque. Ma basta avere depenalizzato il falso in bilancio e ridurre i tempi per i controlli fiscali … che tutto si aggiusta !!

  • nadja:

    Che dire??? Forse questo: per fortuna esistono programmi come report che ti permettono di conoscere l’altro lato di Torino, e in una serata noiosa come quella di ieri, tra uno zapping e l’altro e un occhio al pc, ti permettono di riflettere.
    Date notizia dei prossimi flash mob!
    Aggiungo: peché non parlare della gente che dice a tua madre: “Perchè non mi hai detto che era tua figlia, almeno l’avrei fatta entrare io, le avrei dato il lavoro gisto”
    Ebbene, sono ancora qui, precaria e voglio farcela SOLO con le mie forze!

  • ROBERTO MACRI':

    per il Fatto Quotidiano e per http://www.signorirossi.it

    All’attenzione di Massimo Fini e di Raphael Rossi

    Vi scrivo per esprimere la mia gratitudine al Fatto Quotidiano per avere raccontato la storia di Raphael Rossi all’Amiat di Torino e ai signorirossi per avere creato un riferimento per agire concretamente contro la corruzione.Ed ho molto apprezzato l’articolo di Massimo Fini di qualche giorno fa che ha avuto finalmente il coraggio di parlare delle tante vittime della corruzione.Sotto le macerie di Tangentopoli sono rimasti appunto le migliaia di persone che si sono opposte alla corruzione nella Pubblica Amministrazione e nelle Imprese e che sono le vere vittime sconosciute di quella stagione.Mentre nella vulgata di questi anni si è riusciti a raccontare che le “vittime” sono state i corruttori;un ribaltamento logico pari a quello del terrorismo dove la storia dei terroristi li ha spesso raccontati come vittime e solo da poco hanno avuto voce i tanti Abele sacrificati a quella pazza stagione.Mi auguro che da queste prime iniziative nasca una campagna che sveli il micidiale congegno della corruzione che non solo è un danno enorme per il bilancio pubblico ma è il meccanismo che seleziona la classe dirigente alla rovescia del merito.Assieme al fenomeno della criminalità sono i due fattori che spiegano la rovina e la decadenza della nostra società , anche economica.
    Grazie Roberto Macri’ex dirigente eni
    Viale Nazioni Unite,40
    00046 Grottaferrata
    Tel. 06 9410714

  • mefi:

    Con Report ho scoperto l’ennesimo “quotidiano”; sono felice di vedere e partecipare, anche se minimamente, alla realizzazione pratica di un aiuto concreto per Rossi ed altri.
    Avete pensato ad una raccolta fondi per le spese? Con un euro ciascuno si possono fare miracoli, l’importante è gestirli bene.
    Cmq sono con Rossi.

  • Piergianni Minelli:

    Non avessi visto report, ieri sera, non sarei venuto a conoscenza di questo fatto malgrado sia di torino.

    Fino a quando non avremo ridotto l’alto livello di illegalità che caratterizza il nostro paese rispetto al resto dell’Europa non ci sarà sviluppo, nè avremo servizi all’altezza delle tasse che paghiamo.
    Per questo ritengo la legalità il primo obiettivo da raggiungere!

    Sono quindi molto contento di dare il mio sostegno a questo sito divulgandolo fra gli amici e conoscenti e invito chi ci tiene a fare altrettanto.

    Sono inoltre d’accordo con mefi per la raccolta fondi.

  • @mefi. Attualmente la nostra azione è di stampo puramente volontario e le iniziative che abbiamo in mente tendono ad essere a “costo zero”. Per ora, quindi, non pensiamo a raccolte fondi (che oltre tutto possono creare dubbi di opportunità nel nostro lavoro). Nel momento in cui TUTTI i “signori Rossi” decideranno di attivare iniziative non gestibili con il volontariato, saranno i signori Rossi a decidere come contribuire. Grazie mille per il tuo suggerimento e per la tua disponibilità

  • Ciao a tutti, avevo già visto la puntata di Report che raccontava la vicenda di Raphael nell’autunno del 2010 ed ero rimasto positivamente colpito dalla tenacia con cui aveva reagito nei confronti della poca limpidezza delle manovre relative all’acquisto del macchinario per l’AMIAT. Aver messo in piedi un sito web come signorirossi.it è meritevole per il solo fatto che si faccia qualcosa dal basso visto che dall’alto si è troppo impegnati a fare altro piuttosto che a far rispettare la legalità (aumentare le operazioni di polizia nell’arresto dei mafiosi non vuol dire aver diminuito la corruzione). Concordo con l’idea che per diminuire la corruzione (abbatterla sarebbe un obiettivo eccellente ma bisogna procedere per gradi purtroppo) sia necessario diffondere la cultura del rispetto reciproco e delle leggi senza cercare scorciatoie.

    BRAVO RAPHAEL hai tutta la mia ammirazione e il mio sostegno!
    Sono venuto a Torino da poco per stabilirmi definitivamente in questa città.

    Enrico

  • Queste dovrebbero esser le notizie che riempiono i giornali – non le altre.
    Questo giovane dirigente ha mostrato di essere competente ed onesto – due rarità con i tempi che corrono.
    Quindi ampia solidarietà al Sig. Rossi e anche a coinvolgermi in manifestazioni di protesta civile e pacifica ma forte e coesa contro il malaffare che circonda e permea le nostre isitutuzioni. Un bel modo di celebrare degnamente i 150 anni dello stato italiano – sarebbe quello di aderire in massa ad iniziative di lotta contro il parassitismo e la corruzione nelle pubbliche amministrazioni

  • Roberto:

    Ho visto la storia di questo ragazzo nella trasmissione Report (che ritengo orami una delle ultime trasmissioni che scava nel marciume di questo Stato e pensare che tolgono anche Current da Sky per interessi economici-politici) e bisognerebbe che fondasse un Partito dove nello stesso vi siano una moltitudine di Signor ROSSI.
    Capisco che è molto difficile ma la storia ci racconta che un piccolo uomo ha vinto nella sfida tra Davide e Golia.
    Purtroppo a noi Italiani è rimasta solo la speranza di poter avere uno Stato integerrimo che protegga il contribuente ed allontani i corrotti, i corruttori, gli indagati, ecc… (la lista sarebbe lunga ma non voglio tediarVi inutilmente).
    Con queste poche righe ammiro la Vostra Organizzazione e mi auguro con tutto il cuore che un domani vi sia la possibilità di votare della faccie nuove e sopratutto una persona e non un simbolo e che quest’ultima sia anche lui un Sig. ROSSI.
    Con tantissima stima
    Roberto

  • Da 12 anni mi batto anch’io per la legalità e la parità di diritti. In altro ambito ed altro settore, quello bancario. Con http://www.bnk209.it ho dato vita ad una Associazione che si batte per i diritti dei più deboli ed indifesi. Come Raphael Rossi l’Associazione nasce sulle ceneri di un’esperienza personale per dire agli altri Uniamoci che insoeme ce la possiamo fare.
    Esprimo con questo la mia piena solidarietà e sono convinto che insieme potremmo fare molta strada per la legalità ed il rispetto dell’individuo.
    Ciao Raffaele Amici.

  • Grazie a tutti,
    questa è una giornata molto particolare, in cui si testimonia forse un altro passo verso l’uscita dal tunnel politico della 2^ Repubblica.
    Non è che è rimasta “solo la speranza di poter avere uno Stato integerrimo che protegga il contribuente ed allontani i corrotti ” in realtà stiamo maturando come italiani e se l’Italia è malata va curata con cure efficaci. La cura Rossi mi piace e va presa come metodo. Se potete infilate un signor Rossi all’interno di Iren: da tempo ci sono mosse strane e opache.

  • @Enrico Maria. I signori Rossi sono dappertutto. Aiutaci a individuare anche quelli che sono già in Iren come in altre aziende pubbliche. E non solo a Torino…
    Grazie a te

  • Giancarlo:

    Ho appreso solo domenica 29 maggio quanto è successo a Raphael Rossi. Quello che mi ha stupito di piu’ non è vedere che queste cose succedono anche da noi a Torino, ma che l’ex sindaco Chiamparino che ho votato e che ha gestito bene Torino in questi anni, non abbia pubblicamente biasimato questo fatto di corruzione in Amiat, non abbia preso nessuna posizione, e non abbia supportato Raphael nel processo, perchè questi comportamenti dei cittadini onesti vanno aiutati e pubblicizzati tra la società civile.
    Grazie Raphael

  • Curioso:

    Per favore Raphael spiega perche’ i siti di smaltimento rifiuti speciali, es. via Arbe a Torino, i siti di Volpiano, sono sempre vicino a imprese di materiali da costruzione e cave. Quale relazione c’e’ tra i rifiuti e i materiali da costruzione, gli scavi, il movimento terra. Non e’ che ci stanno riempendo di terra contaminata in tutte le rotonde, le piazze e le aiuole spartitraffico nelle citta’. Questi lavori spuntano come funghi e costano, chi li paga. Tu hai studiato le tecnologie di smaltimento rifiuti e sei in grado di capire cosa sta accadendo. Le imprese legate al PD sono all’avanguardia nelle tecnologie di trattamento rifiuti, vedi gli inceneritori, la legge sul CIP6 fatta da Bersani (soldi pubblici a chi brucia rifiuti tossici avvelenando l’ambiente). Fai luce su questi temi, altrimenti passi per complice infiltrato

  • LUK:

    Ed il sig. Chiamparino non sapeva nulla di questa storia? e pensare che su molte pubblicita’elettorali delle ultime votazioni c’era scritto ” grazie Sergio”per quello che hai fatto.Chissa’cos’altro ha fatto di grandioso che non sappiamo,e che non voglino far sapere.Per lo sperpero, denari c’e’ ne sono in abbondanza se poi il contribuente onesto non paga fino all’ultimo centesimo son capaci a pignorarli anche la casa.E’ UNO SCHIFO e sarebbe anche ora di reagire contro questa gentaglia.Forza Raphael Rossi,SIAMO CON TE

  • […] nel 2007. Sul sito dei Signori Rossi – Corretti e non corrotti è raccontata in dettaglio tutta la vicenda che mi vede testimone. Dopo averne parlato nel blog, mi ha chiamato un bravo giornalista de La […]

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  • […] che portò agli arresti dei colpevoli. Per approfondire, la storia è raccontata nei dettagli sul sito dei Signori Rossi. §  Se non inviterai 12 amici a questo evento su Facebook la maledizione dei Maya si abbatterà […]

  • […] Il 12/01/2012 a Torino inizia il processo per tentata corruzione in cui Raphael Rossi è testimone di giustizia. Gli fu proposta una tangente da più di 100.000 € per avallare l’acquisto di un macchinario inutile da parte dell’Amiat, azienda pubblica per la raccolta rifiuti torinese, di cui era vicepresidente. Rifiutò la tangente e denunciò la vicenda, che portò agli arresti dei colpevoli. Per approfondire, la storia è raccontata nei dettagli sul sito dei Signori Rossi. […]

  • […] udienza del processo sulle tangenti all’Amiat in cui sono testimone (qui una sintesi della vicenda) ho toccato con mano quanto siano importanti la partecipazione attiva dei cittadini e […]

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