La nostra storia

ROSSI, IL COGNOME PIU’ COMUNE
LA CORRETTEZZA, IL VALORE PIU’ DIFFUSO
L’ETICA, IL COMPORTAMENTO PIU’ RARO

“SIGNORI ROSSI” è un movimento spontaneo nato intorno al caso di tangenti all’Amiat di Torino, con protagonista involontario Raphael Rossi, ex vice presidente dell’azienda “municipalizzata” della raccolta rifiuti, che nel 2007 impedì l’acquisto di un macchinario da 4,2 mln di € INUTILE e rifiutò una tangente di oltre 100mila euro offertagli in seguito per far procedere l’operazione.

 

Denunciò l’accaduto alla Procura della Repubblica di Torino, poi seguirono indagini e quindi l’arresto dei protagonisti ed è iniziato il  processo (dirigenti Amiat, imprenditori e politici valdostani) per tentata corruzione e turbativa d’asta.

 

Da allora fu sostanzialmente isolato da azienda, Istituzioni, media (eccetto qualche notizia sulle cronache locali) e anche dal partito che a suo tempo l’aveva indicato e che ora invece indicava un altro soggetto.

 

A settembre 2010 la sua storia viene raccontata da “REPORT” (Rai3), “ANNOZERO” (Rai2) e poi ripresa su “IL FATTO QUOTIDIANO”, che rilancia una petizione promossa da alcuni cittadini per la richiesta alla Città di Torino di costituirsi parte civile al processo (altrimenti Raphael, come testimone, avrebbe dovuto pagarsi le spese processuali). Firmano 50mila persone. Raphael riceve migliaia di messaggi di sostegno e solidarietà da cittadini di tutta Italia.

 

Nasce il gruppo su Facebook “Vogliamo giustizia al processo di Raphael Rossi”, che come primo passo raccoglie le firme della petizione e le consegna al Consiglio comunale di Torino, il quale approva all’unanimità la richiesta rivolta al sindaco di costituire la Città parte civile al processo. Tuttavia, ciò non avviene.

 

Nel frattempo l’Amiat si è costituito parte civile (non per tutti i capi d’imputazione).

 

A gennaio 2011, l’udienza preliminare rinvia a giudizio tutti gli imputati (eccetto l’ex presidente Giordano, che patteggia 1 anno). Il processo si celebrerà a gennaio 2012.
Il gruppo su Facebook conta oltre 2mila membri i quali aderiscono firmando simbolicamente come “signori Rossi” (Nome Cognome “Rossi”).

 

Il 3 aprile 2011 il gruppo organizza un “FLASH STOP” in tutta Italia: i signori Rossi, vestiti di rosso, si fermano nelle strade e nelle piazze (vicino al semaforo, simbolo del rispetto delle regole) per dire “no alla corruzione”. Partecipano diverse centinaia di persone tra Torino, Pinerolo, Firenze, Bergamo e varie città e paesini in tutta Italia…

 

Nasce infine su Facebook la pagina pubblica dei SIGNORI ROSSI, che ha l’obiettivo di radunare i tantissimi cittadini onesti che vogliono cambiare nella direzione della trasparenza e della correttezza il modo di agire di troppi amministratori pubblici corrotti o vittime di un sistema corrotto.
Il 6 luglio 2012 in occasione dell’ultima udienza del processo sulle tangenti all’Amiat di Torino e dell’evento “MI MANIFESTO” il movimento si costituisce in “associazione”, con sede legale in via Salgari 7 a Torino, in un immobile confiscato alla camorra nel 1996, e gestito da Libera per attività di pubblica utilità.

28 Commenti a “La nostra storia”

  • La Vostra è una splendida iniziativa, alla quale desidero contribuire. Spero che questa attività, in futuro, si spossa estendere fino a comprendere le ingiustizie e le vessazioni che lo Stato e la politica perpetrano a danno dei cittadini. Grazie per quello che fate ( e che, da oggi, faremo).
    Nicolò Di Vita.

  • associazione harmonia onlus:

    salve, vorremmo sapere se a Roma c’è qualche avvocato disponibile ad ascoltare un nostro problema di assegnazione di bandi pubblici.
    Restiamo in attesa di una vostra risposta.

    • Raphael Rossi:

      Grazie @associazioneHarmonia, per il momento ascoltiamo tramite segnalazione via mail e solo in modo collettivo, cioè tutto il team tecnico insieme, clicca su sos corruzione

      • marco g. serafini:

        Grazie di cuore Raphael per il Tuo impegno civile e la Tua Integrità morale; Tu rappresenti un raro caso per cui sentirsi orgogliosi di essere Italiani di questi tempi.

        Marco G. Serafini – Torino

  • Daniele:

    Buongiorno,

    Sono venuto a conoscenza di questa vicenda abbastanza tardi e cioè ieri (29/05/11) guardando Report.

    Vorrei congratularmi con voi e con tutta la gente che ha deciso di dire BASTA a questi meccanismi fin troppo eradicati nella cultura Italiana. Provo un profondo rispetto per Raphael Rossi che avrebbe potuto fare come fanno tutti e accettare di prendere i soldi che gli venivano offerti. Un esempio di coraggio ed onesta per tutti noi! A quando un azione dei SignoriRossi in tutta Italia ?

    Sarei ben felice di ricevere le vostre newsletter.

    Tutti insieme per un paese migliore!

    Grazie,
    Saluti.

  • SALUTO:Anch’io mi sento un sign.ROSSI ;Fosse ora che il cittadino si rendesse conto che lentamente,ma inesorabilmente gli restano solo doveri,è diseredato dei suoi diritti anche se sanciti da leggi che dovrebbero essere uguali per tutti,ma c’è sempre qualcuno più uguale di altri,(il diritto a una esistenza decorosa,)mi arresto qui…CON FERMEZZA MI SENTO PARTECIPE e solidale al movimento,”SIGNORIROSSI”…..

  • barbara:

    Siamo grati per l’iniziativa, partecipiamo ben volentieri, potendo iscriversi.
    Al filone della corruzione mettiamoci, se possiamo suggerire, gli incarichi di consulenze donate d’imperio e senza gara di selezione a fidanzate, figlie.
    Tanto per render l’idea: si spendono 1 milione di euro per la ristrutturazione di un immobile di proprietà dello Stato, il coordinatore per la sicurezza la flglia del coodirettore;
    nello staff dell’ex gruppo di progettazione dei Grandi Uffizi la fidanzata e amica del progettista, ovviamente senza gara di selezione.
    Tutto questo con il danaro della collettività e il placet del dirigente di turno.

  • Signori Rossi:

    Benvenuti e grazie a tutti voi!
    Le considerazioni che fate sono assai condivisibili, ma abbiamo bisogno di accertare fatti per poter fare “rumore” e smuovere le acque (e magari rimuovere qualche sedere dalle poltrone…). Proviamoci tutti! Coinvolgiamo giornalisti che non siano impauriti o servi e abbiano voglia-coraggio di fare investigazioni giornalistiche!

    @Daniele: il contributo che offri è molto bene accetto! Lasciaci i tuoi contatti.

    @ass.Harmonia: purtroppo non siamo in contatto con legali a Roma. In ogni caso invitiamo tutti a scrivere al servizio SOS corruzione perché c’è il rischio di perderci alcuni dei tantissimi commenti sulle diverse pagine del sito….GRAZIE per l’aiuto!

  • Fabbri umberto:

    Condivido la vostra iniziativa.Desidererei partecipare al movimento,cosa devo fare? Mi sento anch’io uno dei tanti “signorirossi”.

  • Pier:

    Buongiorno, sig. Rossi, per intanto accetti la mia stima per la sua decisione di rendere pubblica la cosa e quindi di aver coinvolto così tanta gente nella sua iniziativa… che poi riguarderebbe tutti. In risposta a coloro che citano tizio o caio come incaricati direttamente dall’amministrazione pubblica, debbo però riscontrare come si cada facilmente nell’errore: io opero nel campo della progettazione (non pubblica) ed è innegabile che la normativa nazionale preveda l’assegnazione diretta di incarichi sotto soglia ovvero come le amministrazioni pubbliche se ne servano al fine di incaricare direttamente il singolo professionista. L’assegnazione diretta, in linea di principio, non è sbagliata (legga comunque che fatto 100 il mio fatturato, l’appalto di progettazione pubblica per me vale 0 o poco più per cui la cosa mi interessa poco…) se la professionalità del tecnico non è in discussione. Il punto dell’assegnazione dell’incarico è proprio questo: io ritengo che l’assegnazione diretta debba essere solo per professionalità certe scegliendo sia sulla base del curriculum che sulla base dell’offerta economica. Poi, non dimentichiamolo mai, sceglie una commissione od una singola persona per cui l’assegnazione a tizio od a caio non verrà mai eliminata…. ma almeno la professionalità dovrebbe (uso il condizionale) essere garantita. Differente (e quest’ultimo tema è il vero nocciolo della questione) quando l’assegnazione del progetto avviene a professionisti solo perchè amici (la lista sarebbe quanto meno lunga….) perchè non solo la progettazione e/o la direzione dei lavori è scarsa ma sopratutto il risultato finale (costi di appalti a fine dei lavori) lievita in modo esponenziale causando alla collettività un danno ben più alto della parcella del professionista. Infine (altro tema fondamentale) non vi è il coraggio (perchè normalmente i dirigenti sono di nomina politica…e la politica muove – che piaccia o no- i voti, le poltrone e le prebende) di mettere in atto la parola magica: licenziamento e richiesta danni. A me “costa” non avere tessere di partito (destra e sinistra uguali sono, dipende solo dall’area su cui si lavora..) ma ho la fortuna di operare con tanti clienti che guardano al risultato.. e quindi mi incaricano (quasi sempre fiduciariamente) per la professionalità. Concludo quindi invitando chi scrive a non “puntare il dito” contro tizia o caio ma a valutarne oggettivamente la professionalità ed a denunciarne, se il caso, l’effettiva negligenza. Cordiali saluti Pier

  • Ciao Raphael,
    se nessuno sostiene le TUE spese legali, ricorda che siamo in tanti e le TUE spese potrebbero diventare le NOSTRE spese legali….i “signorirossi” che ancora esistono in Italia, e sono tanti, credo che sarebbero felici di fare una colletta!!!
    Perchè la tua battaglia è la nostra battaglia.
    Ciao stefano”ROSSI”longagnani

  • Alberto Robiati:

    @umberto: grazie per la tua disponibilità! Cercheremo di metterci in contatto con te per capire come collaborare.

    @stefano: abbiamo girato a Raphael la tua proposta! Grazie!

    @pier: grazie per il tuo contributo!

  • raquel Barriuso:

    Grazie la tua decisione ci fà ancora credere di non accettare tutto.

  • Felice:

    Sono d’accordo con voi quando si afferma che il primo male che va combattuto in Italia è la corruzione nel senso più ampio della parola, che va dalla gestione della cosa pubblica a quella della politica, dalla mancanza di valori a quella di giustizia, dal diritto al lavoro a quello delle pari opportunità, ecc. Ovviamente, per combattere tale corruzione, a livelli sempre più crescenti in italia, bisogna creare anche dei meccanismi di controllo, che oggi purtroppo o non ci sono o vengono elusi. Fa gioco di tutto ciò la mancanza diffusa nella nostra mentalità di un corretto concetto di controllo, visto non come limite delle proprie libertà, ma come elemento essenziale per il corretto funzionamento di un sistema, qualunque esso sia. E’ necessario, perciò, che dal basso si pretenda l’introduzione e l’impiego di questi meccanismi, per garantirci una società più giusta nel rispetto delle regole.

  • Paola Galassi:

    Anch’io sono venuta a conoscenza della vicenda del “signor Rossi” guardando la trasmissione di Report del 29/05/2011.
    sono una dei tanti cittadini italiani disgustati da questo status quo, vorrei poter pensare al mio paese in termini di correttezza, civiltà e serietà.
    Vorrei fare parte dell’associazione, cosa devo fare?
    ciao
    Paola Galassi

  • piera:

    sono solidale con la vostra iniziativa, se diventasse un movimento sarebbe interessante, non solo per denunciare la corruzione, ma anche per consigliare come prevenire i ricatti e come comportarci tutti noi correttamente richiedendo negli uffici pubblici procedure amministrative semplici, trasparenti, sensate e non chiedendo favoritismi e privilegi.

  • carla zanot:

    Anch’io sono solidale con il sig. Rossi perchè in Italia combattere contro la corruzione sembrava impossibile in quanto ormai ovunque e ad ogni livello c’è quset’atteggiamento di omertà. Io mi vergogno di essere italiana quando sente che persone votate e quindi rappresentanti in parlamento si vendono al miglior offerente e vengono chiamate “responsabili”.
    Sarei felice di ricevere le news.
    ciao Carla Zanot

  • Ennio Alessandro Rossi:

    una proposta da LIBERA BRESCIA

    http://www.liberainformazione.org/news.php?newsid=14706

  • giv visconti:

    ho sentito la notizia su Report, primo commento vorrei sapere perché la Stampa non ha dato rilievo alla cosa, secondo (pur apprezzandolo) vorrrei capire perché il Sindaco Chiamparino non ha sostenuto Rossi.
    Ultima considerazione ho sentito che da 12 anni l’Italia non si è adeguata alle norme contro la corruzione reclamate dall’ UE, potete far qualcosa??? IDV e PD sembra che grandi energie in proposito non le spendano.

    • Alberto Robiati "Rossi":

      Proprio così. Se ne sta occupando con molta energia l’associazione LIBERA con cui abbiamo già fatto qualche incontro pubblico insieme e con cui dialoghiamo per possibili collaborazioni future.

  • fuorischema:

    Scelte ammirabili, ottimo per il risveglio delle coscienze!
    …e se si facesse un forum dove indicare tutti i casi poco trasparenti che ciascuno di noi incontra nella vita? Almeno se quanlcuno avesse la possibilità di indagare nella propria città o attraverso la sua ttività potrebbe dar seguito alle segnalazioni…

  • Bravi!
    La Commissione Europea sta preparando un bando dedicato alla Lotta alla corruzione. Avreste tutte le caratteristiche necessarie per partecipare alla richiesta di finanziamento. Non so chi contattare quindi lo scrivo su questo blog. Alessandro

    • Alberto Robiati "Rossi":

      Grazie Alessandro, in verità al momento il “movimento” non è costituito in associazione formale perciò non può fare richieste di finanziamenti, ma non è detto che in futuro non ci si riesca (con l’aiuto di tutti) a organizzarsi in tal senso! Nel frattempo resta collegato con noi!

  • Un' immigrato in Francia:

    Grandi !!! Io vi ho seguito dalla Francia dove purtroppo mi sono dovuto trasferire per poter avere un lavoro ed una paga decente. Di solito, qui quando dico di essere italiano i commenti vanno subito su Berlusconi, la Mafia e la corruzione italiana, come se l’Italia fosse solo questo. Tristemente (e con rabbia), sentendo lo schifo (vedo i canali RAI) che viene a galla tutti i giorno non posso che ammettere comunque che siamo un popolo di “traffichini”. Il vostro impegno spero che sia un contributo al cambiamento. Non mollate….. e io se potrò, da qui, vi darò il mio sostegno!!!

  • A nome della ONLUS Kitarid Forens, ci chiediamo come possiamo sostenere la Vs. giusta causa, molto simile alla Ns. causa delineata nel Ns. sito Web, se non in termini di solidarietà.
    Attenzione a salvaguardare gli aforismi esistenziali:
    – presunzione di innocuità
    – presunzione di savietà
    – presunzione di fungibilità,
    detti “sindrome di S. Agostino”
    Allora si potranno combattere tutte le azioni non ingegnose, ovvero contro i serizi/professioni senza preventivo, ove risultino inferiori ai costi per ognuno/anno squalificabili disingegnose e riscattabili con azioni di Giustizia.

  • Francesco Benevento:

    Egregio Sig: Rossi,
    sono un ex ufficiale della Marina Militare.
    Avrei un’idea sulla possibilità di trattare i rifiuti costruendo delle strutture galleggianti da ancorare in mare autosufficienti e provviste delle apparecchiature per la trasformazione dei rifiuti naturalmente ad impatto ambientale zero.
    Pensa che sia una cosa possibile?
    Si potrebbe avvantaggiare la cantieristica italiana ora in crisi, dare inizio ad una nuova attività degli operatori del mare, rimorchiare queste strutture dove vi è più necessità, beneficiare (in maniera corretta) dei finanziamenti previsti per queste attività, utilizzare i fondi ora spesi per il trasferimento all’estero dei rifiuti.
    Naturalmente occorre uno uno studio di fattibilità ed una progettazione seria di tali impianti.
    Cosa ne pensa?

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