Bufera giudiziaria sul Comune di Lucca – Arrestato assessore, sindaco indagato

(da Il Corriere della Sera)

LUCCA – Bufera giudiziaria sul Comune di Lucca guidato dal centrodestra. L’assessore alla mobilità, con le deleghe al centro storico e allo stadio, Marco Chiari, e il dirigente dell’ufficio urbanistica, Maurizio Tani, sono stati arrestati dai carabinieri in esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere. Sono accusati di corruzione. Il sindaco Mauro Favilla e l’assessore alle finanze, già vicesindaco, Giovanni Pierami sono invece iscritti nel registro degli indagati. Favilla nega però di aver ricevuto un avviso di garanzia e per ora non commenta.

Alla domanda «Anche il sindaco di Lucca Mauro Favilla è indagato?» il procuratore di Lucca, Aldo Cicala, risponde così: «Anche se lo fosse non potrei darne notizia». «La vicenda è tutt’altro che chiusa. Le indagini vanno avanti – ha detto Cicala – per questo, anche qualora il sindaco fosse iscritto tra gli indagati, non essendoci provvedimenti esecutivi non potremmo, comunque, darne notizia».

La procura ha spiccato anche tre ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliariper l’architetto Giovanni Valentini del Gruppo Valore di Prato ed ex azionista di maggioranza della Lucchese Calcio e per i professionisti Andrea Ferro, ex presidente della commissione urbanistica-ambientale del comune di Lucca, e Luca Antonio Ruggi, dello studio professionale di Chiari. Anche per loro l’accusa è di corruzione. Andrea Ferro è figlio del presidente del Tribunale di Lucca, il giudice Gabriele Ferro. Il suo ufficio di ingegneria è stato perquisito dai carabinieri.

Secondo gli inquirenti, il passaggio di denaro tra l’imprenditore Giovanni Valentini e l’assessore alla mobilità, Marco Chiari, si nascondeva dietro il pagamento di fatture emesse da due professionisti, ora agli arresti domiciliari. I compensi illeciti sarebbero serviti per agevolare l’adozione di provvedimenti in materia urbanistica ed edilizia, consentendo così interventi immobiliari consistenti tra cui il centro residenziale Parco di Sant’Anna e la ristrutturazione dello stadio comunale di Lucca, Porta Elisa. Il meccanismo che in circa un anno di indagini sarebbe stato appurato dalla Procura prevedeva, in pratica, che le somme di denaro fossero fatturate dall’ingegnere Andrea Ferro e dall’architetto Luca Ruggi, entrambi ai domiciliari, alla società Valore spa di Prato, di cui è titolare Giovanni Valentini.

Ma tali somme, sempre secondo l’accusa, sarebbero in realtà in tutto o in parte state poi girate all’assessore arrestato che si sarebbe avvalso, per facilitare l’iter amministrativo dei procedimenti, del supporto del dirigente comunale, anche lui finito in cella. Oltre al sequestro di somme e beni per oltre 18 milioni di euro alla società Valore, sono stati sequestrati anche 40.000 euro quale profitto del reato di corruzione. Sotto sequestro anche l’intera area del parco di Sant’Anna dove i terreni hanno cambiato più volte destinazione d’uso e dove l’architetto Valentini progettava di costruire appartamenti, un albergo, negozi, un centro commerciale, una multisala.

I cinque, spiega un nota dei carabinieri, sono ritenuti responsabili di «reati contro la pubblica amministrazione, per aver creato uno stabile accordo corruttivo con promesse e dazioni di danaro, finalizzato all’adozione ed approvazione di provvedimenti amministrativi, che consentissero la realizzazione di importanti progetti edilizi ed urbanistici».

Le intercettazioni. «Volpe nel deserto», si definiva così l’assessore arrestato, Marco Chiari, facendo un chiaro riferimento al generale tedesco Erwin Rommel, protagonista della campagna d’Africa durante la Seconda Guerra Mondiale. Questa è una delle curiosità che sono emerse dalle intercettazioni tra i protagonisti dell’inchiesta lucchese. L’operazione prende il nome proprio da questa definizione. Pare infatti che nel corso di una intercettazione telefonica, mentre parlava con altri personaggi coinvolti nell’inchiesta, sia stato lo stesso assessore Marco Chiari ad autodefinirsi la «Volpe nel deserto».

Alessandra Bravi
15 giugno 2011

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