«Ho pagato gli esponenti del Pd»

CORRIERE DELLA SERA

L’INCHIESTA ENAC

«Ho pagato gli esponenti del Pd»

Paganelli: me li indicava Morichini. Smeriglio lascia il carcere. L’ad della Rotkopf ai giudici: ho dato soldi a 7 politici e alla fondazione di D’Alema

ROMA – Racconta di aver pagato i soggetti elencati nell’appunto sequestrato dalla finanza ma sostiene che ha consegnato il denaro a Vincenzo Morichini, l’ex responsabile delle agenzie Ina-Assitalia indagato per corruzione e false fatture. Viscardo Paganelli, finito in carcere con il figlio Riccardo e con Franco Pronzato, già consulente di Pier Luigi Bersani al ministero dei Trasporti, risponde per quattro ore alle domande del pm Paolo Ielo. E alla fine l’interrogatorio, chiesto dal difensore Pasquale Bartolo, viene secretato.

«Era Morichini a consigliarmi chi pagare, perché poi avrei avuto dei vantaggi», accusa Paganelli, arrestato per una mazzetta da 40 mila euro a Pronzato. L’amministratore delegato della Rotkopf Aviation avrebbe versato, secondo i casi, tangenti o contributi regolari – e come tali iscritti in bilancio – per una somma vicina ai duecentomila euro: destinatari dei finanziamenti, sette politici (tra cui Pronzato, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e l’eurodeputato del Pd Roberto Gualtieri), Umbria Jazz e, in due occasioni, ItalianiEuropei, la fondazione di Massimo D’Alema.

«Ho dato ventimila euro alla Marini, altrettanti a Umbria Jazz e 15 mila a Gualtieri», sostiene Paganelli. «A quest’ultimo – continua – ho versato un contributo elettorale perché volevo raggiungere una certa forza nel partito, in modo da poter avanzare delle richieste». Resta il dubbio se il denaro sia finito nelle mani dei soggetti elencati nel «pizzino»: poiché Morichini ha trattenuto la metà della tangente destinata a Pronzato, la Procura vuole accertare se anche negli altri casi abbia consegnato solo una parte del denaro. A questo dubbio l’ex amministratore delle agenzie Ina-Assitalia potrà rispondere nei prossimi giorni, quando sarà interrogato a palazzo di giustizia.

Altre domande puntano a chiarire il capitolo dei cinque voli (tre in Puglia) che nel 2010 sarebbero stati offerti a Massimo D’Alema. Paganelli assicura: «Nessuno ha mai viaggiato gratis con la mia società, come risulta anche dalla contabilità aziendale». Sarebbe stato Morichini – avendo maturato dei crediti con la Rotkpof Aviation – a regalare le trasferte al presidente del Copasir. E il pm Ielo, dopo aver contestato all’imprenditore nuove intercettazioni ambientali, lo avrebbe interrogato pure sui rapporti con altri esponenti di primo piano del Pd.

Sorpresi, i politici citati nel «pizzino» rivendicano la propria estraneità all’inchiesta. Sottolinea Gualtieri: «Apprendo con stupore dell’esistenza, tra le carte del dottor Viscardo Paganelli, di un appunto contenente il mio nome. Escludo di aver mai conosciuto il dottor Paganelli e tantomeno di aver ricevuto denaro da lui o da persone riconducibili alle sue società. Ho dato mandato ai miei legali ad agire nelle sedi competenti a tutela della mia onorabilità». La Marini annuncia «una comunicazione al consiglio regionale per il rispetto istituzionale a cui si ispira la mia azione di governo e soprattutto perché mi sento diffamata e calunniata». E intanto già libero Giuseppe Smeriglio, arrestato il 28 giugno con Pronzato e con i Paganelli. Una scarcerazione a tamburo battente disposta dal gip Elvira Tamburelli, con il parere favorevole della Procura, al termine dell’interrogatorio di garanzia. Il manager, spiega l’avvocato Marcello Di Stante, ha dimostrato che l’asserita tangente da 24 mila euro altro non era che il compenso per una consulenza in materia di trasporto merci ottenuta dalla Rotkopf Aviation: ricostruzione confermata dall’estratto conto del 6 maggio scorso prodotto dalla difesa.

Lavinia Di Gianvito

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