«Ecco assegni e ricevute delle tangenti per Penati»

CORRIERE DELLA SERA

L’INDAGINE – IL SEGRETARIO GENERALE (INDAGATO) DEL COMUNE DI SESTO SI DIMETTE

«Ecco assegni e ricevute delle tangenti per Penati»

Le carte degli accusatori: soldi anche all’assessore

MILANO – Tangenti al sindaco pdl di Segrate, all’assessore pd all’edilizia di Sesto San Giovanni, ancora al pd Penati, e mazzette per un mega centro commerciale all’Idroscalo: le dichiarazioni dei due grandi accusatori del vicepresidente dimissionario del consiglio regionale lombardo si estendono a macchia d’olio sull’hinterland di Milano con nuovi particolari sui quali lavora la magistratura.
A luglio del 2010 Giuseppe Pasini, interrogato a Milano nell’inchiesta Santa Giulia, rivela di aver dato nel 2001 quattro miliardi di lire (metà pagati in contanti in Lussemburgo con le ricevute in foto, ndr. ) a Penati tramite Piero Di Caterina per essere favorito nelle speculazioni edilizie Falck e Marelli. Quando gli chiedono se avesse oliato altri politici, risponde: «Sì, ho pagato Amato e Di Leva». Di Leva è l’ex assessore all’edilizia di Sesto in carcere per l’inchiesta su 15 anni di tangenti nell’ex Stalingrado d’Italia che ha travolto Penati; il suo successore Amato non risulta tra gli indagati: «L’ho pagato affinché fossi agevolato o comunque si arrivasse all’approvazione del piano Marelli». Pasini dice di non aver avuto «particolari contatti» con Amato e «di avergli consegnato in una o al massimo due soluzioni 20/30 mila euro». Smise perché i suoi «progetti venivano sistematicamente bloccati». Interpellato, Amato risponde: «È tutto falso, Pasini lo conosco come a Sesto lo conoscono tutti. Da lui non ho mai ricevuto nulla».
Adriano Alessandri è il sindaco pdl di Segrate, cittadina della Milano due di Berlusconi. Quando parla della battaglia per contenere «l’aggressione dell’Atm» che voleva strappare alla sua società di trasporti i bus di Segrate, Di Caterina dice che era convinto che Sindaco e direttore generale Laura Aldini tramassero contro di lui. Dal primo ottenne «assicurazioni» di un «comportamento corretto» quando arrivò il momento della gara d’appalto. Gli furono rinnovate a Natale quando fece «regali molto importanti che ho consegnato dal 2005 al 2008 direttamente ad Alessandri nel garage di casa sua». Cosa gli regalò? «Oltre al cesto natalizio, per 4 anni ho consegnato una busta contenente denaro contante per 10mila euro a volta da lui richiesta per far fronte a sue necessità di promuovere eventi per i cittadini. Non era lui a indicarmi la cifra ma era lui a chiedermi denaro. Una volta mi ha sollecitato anche lo stesso regalo a favore del direttore Laura Aldini», inconsapevole, che consegnò allo stesso Alessandri. Sdegnata la replica del Sindaco, che non appare tra gli indagati: «Soldi? A me? Per 20 anni Di Caterina ha gestito il trasporto pubblico. Quando siamo arrivati noi abbiamo fatto una regolare gara che ha vinto Atm. Si vuole vendicare, ce l’ha a morte con me e con la Aldini che è l’avvocato del Comune e che l’ha pure querelato. È uno squilibrato. Se è questa la sua attendibilità, allora devo riabilitare Penati». I magistrati monzesi sono molto cauti su queste e sulle altre rivelazioni. Sono da verificare molto accuratamente, potrebbero essere «dettate da malanimo».

I pm Walter Mapelli e Franca Macchia indagano anche sul progetto di un mega centro commerciale ai confini di Milano nell’area della Dogana di Segrate. «Idroscalo center» sarà realizzato dal gruppo del presidente dell’Atalanta Antonio Percassi su progettazione della società Add di cui è ad l’ingegnere Michele Molina, indagato per perché secondo Di Caterina avrebbe avuto un presunto ruolo in fondi andati a Penati tramite l’architetto Renato Sarno (Molina: «Nessun rapporto con lui»), indagato per la vicenda che portò alla consegna da Gavio a Di Caterina di un assegno da due milioni come restituzione da parte di Penati di soldi ricevuti da Di Caterina. Questi ha riferito che Sarno gli disse di essere «in contatto con il gruppo Percassi» sul progetto all’Idroscalo «per il quale era stato fatto un grande lavoro sulla viabilità dalla provincia». L’imprenditore capì che erano girati «pagamenti riservati», «attraverso incarichi dati dagli imprenditori a Sarno» e che la società di Gavio aveva «realizzato uno svincolo che collega la Tangenziale est direttamente alle aree di proprietà di Percassi con un aumento enorme del loro valore». Che fossero girati soldi per «Penati e Vimercarti», Di Caterina l’avrebbe saputo da Antonio Princiotta, l’indagato segretario della Provincia, e desunto dal fatto che l’opposizione pd di Segrate non fece «questioni». E mentre i pm ricevevano la consulenza sull’acquisto nel 2005 del 15% della Serravalle da parte della Provincia di Milano, ieri il segretario generale del Comune di Sesto Marco Bertoli (indagato) ha presentato le sue dimissioni al sindaco Giorgio Oldrini (indagato) che ha detto di avere intenzione di respingerle.

Giuseppe Guastella
(ha collaborato Federico Berni)

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