“Le intercettazioni su Romano sono rilevanti” Il gip di Palermo le invia alla Camera

La Repubblica

“Le intercettazioni su Romano sono rilevanti” Il gip di Palermo le invia alla Camera

Le conversazioni fra il ministro dell’Agricoltura e il prestanome di Massimo Ciancimino, l’avvocato Gianni Lapis, sono oggetto di un’indagine per corruzione, condotta dalla Procura di Palermo. A luglio, i pm avevano attivato la procedura per richiedere al Parlamento l’autorizzazione all’utilizzo di questi colloqui

di SALVO PALAZZOLO

PALERMO – Il gip di Palermo Piergiorgio Morosini ha deciso: sono “rilevanti” per le indagini le intercettazioni telefoniche fra Saverio Romano e il prestanome di Massimo Ciancimino, l’avvocato tributarista Gianni Lapis. Dunque, potrebbero essere utilizzate nell’inchiesta che vede il ministro dell’Agricoltura indagato per corruzione. Ma è necessaria l’autorizzazione della Camera dei deputati: ecco perché il giudice ha disposto la trasmissione di tutto l’incartamento a Roma.

Fra i nove faldoni delle intercettazioni, che risalgono al periodo settembre 2003-marzo 2004, ci sono anche le telefonate fra Lapis e il senatore Pdl Carlo Vizzini, come Romano indagato per corruzione. Pure su questi dialoghi dovrà pronunciarsi il giudice Morosini.

A fine luglio, erano stati i pm Nino Di Matteo, Paolo Guido e Sergio Demontis a chiedere al gip l’invio delle intercettazioni al Parlamento. Secondo la ricostruzione della Procura di Palermo, Lapis (condannato la settimana scorsa dalla Cassazione, ormai in via definitiva, assieme a Massimo Ciancimino) avrebbe pagato tangenti a Romano e Vizzini, in segno di riconoscenza per un’attività di lobbing svolta in favore della società Gas, il gioiello di famiglia dei Ciancimino, che all’inizio degli anni Duemila si aggiudicò una fetta consistente della metanizzazione in Sicilia.

L’inchiesta è nata tre anni fa, con le dichiarazioni di Massimo Ciancimino, e di recente ha avuto una svolta inaspettata con alcune rivelazioni offerte dallo stesso Lapis: il tributarista ha infatti confermato di aver consegnato nel 2004 50.000 euro a Saverio Romano e 50.000 all’ex governatore della Sicilia Totò Cuffaro. Lapis sostiene però che quello era solo un “finanziamento” all’Udc.

Di certo, Romano ha sempre negato di aver ricevuto soldi da Lapis. Vizzini si è invece difeso sostenendo che nei primi anni Novanta aveva affidato 100 milioni delle vecchie lire al tributarista, per un investimento. I soldi sarebbero poi tornati con gli interessi nel 2004. Ma la Procura insiste nelle accuse. E intanto si prepara all’udienza preliminare del 25 ottobre, davanti al gip Fernando Sestito, che dovrà valutare la richiesta di rinvio a giudizio per il ministro Romano, che in questo caso deve rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa.

Le intercettazioni

Sono 25 le conversazioni fra Lapis e Romano, 40 quelle con Vizzini. Il contenuto dei dialoghi resta ancora coperto dal segreto istruttorio. Per quanto risulta a “Repubblica. it”, in quelle telefonate, Romano e Lapis si danno appuntamenti, a Palermo e a Roma. A volte anche tramite l’ex governatore Cuffaro e l’ex deputato regionale Salvatore Cintola.

Nel dicembre 2003, Lapis avrebbe chiesto a Romano di modificare un emendamento alla finanziaria, inserendo anche le società che si occupano di metanizzazione. Qualche giorno dopo, l’avvocato chiese l’aiuto di Romano per fissare un incontro al ministero delle Attività produttive.

Il 18 gennaio 2004 – secondo la Procura, il giorno del pagamento della prima trance della tangente – le conversazioni si fanno frenetiche. Dalle intercettazioni emerge la presenza di Cuffaro e Cintola nello studio palermitano di Lapis. Due giorni dopo, Cintola dice a Lapis: “Sono innamorato pazzo di te”. Il 10 febbraio, Lapis chiama Romano e gli chiede un incontro a Roma. Il 28, Lapis convoca Cintola nel suo studio e precisa: “Fai venire Saverio”. A marzo, i carabinieri registrano la presenza di Romano nello studio di Lapis.

Quel 18 gennaio fu davvero una giornata particolare. Dopo l’incontro con Cuffaro, Lapis chiama Vizzini e gli annuncia che sta arrivando a casa sua. Per fare cosa? Da qualche mese, Vizzini ripeteva a Lapis di essere “nei guai”, per problemi economici. Dopo gennaio, Vizzini è sereno. E al telefono Lapis gli chiede di aiutarlo per un affare in Giappone. Secondo le dichiarazioni di Ciancimino, Vizzini avrebbe intascato in totale un milione di euro.

 

 

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