Lady Mastella a giudizio per estorsione

IL FATTO QUOTIDIANO

Lady Mastella a giudizio per estorsione

La consigliera regionale campana e moglie dell’ex ministro della Giustizia dell’ultimo governo Prodi è stata rinviata a giudizio insieme a uno dei suoi figli per fatti commessi “fino al luglio 2007”. Nel mirino le attività di Iside Nova, la Onlus che secondo la Procura era diventata la cassaforte di famiglia

Presiedeva il Consiglio regionale della Campania, suo marito era ministro di Giustizia. Dunque fa un certo effetto sapere che per fatti commessi in quegli anni e più precisamente “fino al luglio 2007”, la consigliera regionale Sandra Mastella è stata rinviata a giudizio per estorsione assieme a uno dei suoi figli, Elio Mastella. Lo ha deciso il Gup di Benevento Sergio Pezza, accogliendo una parte delle richieste del pm Antonio Clemente. Il processo si aprirà il 1 febbraio 2012 davanti al primo collegio del Tribunale di Benevento.

Lady Mastella e figlio sono finiti sotto inchiesta nella loro veste di amministratori di fatto di “Iside Nova”, l’Onlus che secondo la Procura era diventata la cassaforte di famiglia. Il pm Clemente ha indagato sui finanziamenti ricevuti dall’associazione che ha organizzato importanti cartelloni di spettacoli ed eventi culturali, tra cui le celeberrime “Quattro notti e più di Luna Piena”, il clou delle estati beneventane. Una ventina le persone inquisite. L’accusa ha prodotto testimonianze e documenti bancari in base ai quali “Iside Nova” avrebbe taglieggiato i titolari degli stand allestiti ai piedi del palco. Due signore, in nome e per conto della Onlus, avrebbero fatto il giro degli espositori chiedendo da 100 a 1500 euro a testa, minacciando l’esclusione dalla rassegna e facendosi firmare una ricevuta per attestare la ‘spontaneità’ dell’elargizione. Almeno 76 le parti offese.

Il Gup ha invece prosciolto Sandra ed Elio Mastella dalle imputazioni di truffa relative a una girandola di fatture ritenute false o gonfiate ad arte, per importi complessivi di svariate centinaia di migliaia di euro, con lo scopo di fare la cresta sui contributi erogati dalla Regione Campania, dalla Provincia e dall’Ept di Benevento. Il giudice ha ritenuto di trasmettere gli atti al pm affinché proceda per altre ipotesi di reato contro la pubblica amministrazione e per reati fiscali, e alla Procura della Corte dei conti per i presunti danni erariali. Per truffa è stato invece rinviato a giudizio il direttore artistico Renato Giordano.

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