TANGENTI ALL’AMIAT: PER LA GIURIA IL PROCESSO È DI RILEVANZA SOCIALE

(NOTA STAMPA INVIATA ALLE AGENZIE)

Dopo la prima udienza del processo sulle tangenti all’Amiat di Torino, Raphael Rossi che è parte lesa e testimone dichiara: “Oggi è stata riconosciuta e premiata la partecipazione attiva dei numerosi cittadini italiani, uniti nel movimento “Signori Rossi – Corretti e non corrotti”, che mi hanno accompagnato in questa battaglia. La Corte ha accolto, in via del tutto eccezionale, la richiesta di alcuni giornalisti presenti di poter riprendere il processo, dopo che gli avvocati degli imputati si erano opposti. La motivazione è eloquente: il processo è ritenuto dalla Giuria “di rilevanza sociale”. Questo è anche quanto sostengono migliaia di cittadini italiani, che al mio fianco hanno tenuta viva questa vicenda, perché sintomatica di un malcostume molto diffuso e anche perché è rappresentativa di una cultura etica non particolarmente praticata nella pubblica amministrazione e quindi da ricostruire, da parte di tutti.

Questa decisione eccezionale permetterà così di tenere accesi i riflettori sul dibattimento, a partire dalla mia testimonianza prevista giovedì 19 gennaio, dalle ore 11 nell’aula 44 del Palazzo di Giustizia di Torino.

Nelle poche parole dei giudici c’è il compimento dello sforzo straordinario di tutti i “Signori Rossi” che hanno partecipato, negli ultimi due anni, a manifestazioni e dibattiti sulla corruzione e a iniziative sul Web e i social media. La legge è uguale per tutti e ora chiunque avrà il diritto di assistere a questo processo per fare luce sul fenomeno della corruzione in Italia e per sensibilizzare le Istituzioni, affinché il prossimo “Signor Rossi” abbia la possibilità di denunciare chi corrompe con meno ostacoli di quelli che ho incontrato io in questi lunghi cinque anni. Dalla raccolta delle prove all’udienza preliminare, che si era già conclusa con il patteggiamento dell’imputato principale, fino al rischio concreto della prescrizione se il processo si protrarrà oltre il 2014.

Un altro risultato della nostra mobilitazione di cui sento di dover ringraziare i cittadini italiani è che finalmente oggi Amiat si è costituita parte civile per entrambi i capi di imputazione. Non solo per la tentata corruzione come aveva fatto un anno fa al processo preliminare ma anche sulla turbativa d’asta. Oggi, finalmente, ha rimediato a questa “dimenticanza” costituendosi parte civile contro il suo dirigente che allora era direttore acquisti”.

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